“Ei narrava che era stato semre là, da bambino, e aveva sempre visto quel buco nero, che si sprofondava sotterra, dove il padre soleva condurlo per mano. Allora stendeva le braccia a destra e a sinistra, e descriveva come l’intricato laberinto delle gallerie si stendesse sotto i loro piedi dappertutto, di qua e di là…” [Giovanni Verga, Rosso Malpelo].
Questo lavoro fotografico è dedicato al mondo delle miniere, alle generazioni di lavoratori che con il sudore del loro sangue hanno grattato, nel ventre buio della madre terra, briciole di sopravvivenza per sé e ricchezze per altri. Di questo mondo restano solo scheletri di archeologia industriale mummificati dalle inesorabili incrostazioni del tempo.