Come in un viaggio tra paesi e paesaggi, il fotografo diventa archeologo e le due competenze si fondono per accedere a quelle macerie divenute ormai memoria, narrazione della storia costruttiva e sismica del territorio del Belice.
Nell’ottobre del 1968, fu pubblicato il “Quaderno di Montevago”, con un testo introduttivo di Leonardo Sciascia. Il libro raccoglieva disegni e brani tratti dai compiti in classe degli alunni di una scuola media di Montevago, ritrovati sotto le macerie. «Nella Sicilia esiste un piccolo paese chiamato Montevago e in questo paese ci sono dei monumenti, alcune chiese e anche un castello detto della Venaria… la chiesa Madre, la chiesa di San Domenico, di San Giuseppe, del Carmine, della Madonna delle Grazie e quella del Collegio » scriveva uno studente nel suo tema. « “Esiste”: è questo che ci commuove, ora che il paese non esiste più.» – commentava Sciascia nel suo testo.